Breve storia degli Sportelli della Scienza

La storia “moderna” dei science shop in Europa è iniziata grazie a gruppi “critici” di ricercatori universitari e studenti nei Paesi Bassi negli anni 70. Ideologicamente la nascita degli sportelli segue i movimenti nati nel 1968 tanto più che la loro istituzione ha coinciso con l’evolversi di una consapevolezza ambientale sempre più presente nella società civile. Questa metodologia ebbe un grande successo e nel corso dei 10 anni successivi dei science shop sono stati istituiti in tutte le università olandesi come uffici istituzionalizzati veri e propri al servizio di molte discipline scientifiche .

Negli anni '80, gli sportelli della scienza di "seconda generazione" sono nati in Germania, in Francia, in Danimarca e in Belgio. Questi sportelli possono essere considerati sottoprodotti di movimenti alternativi come i "Bürgerinitiativen" (iniziative dei cittadini) in Germania.

Anche il movimento ambientalista ebbe un forte impatto sulla nascita di science shop in tutta Europa: erano infatti spesso basati su collaborazioni con “nuovi” dipartimenti universitari in scienze ambientali.

Durante gli anni '90, si assiste ad un "rilancio" dell'idea di Science Shop che è conseguente all’idea innovativa di scienza e società che si sta evolvendo in tutta europa e si verifica una "terza ondata" science shop in Austria e nel Regno Unito. Mentre gli sportelli austriaci furono, almeno in parte, innescati dall'esempio olandese, le iniziative britanniche furono lanciate da agenzie governative e dalla “Nuffield Foundation”.

Nel periodo dal 1995 al 2000 una quarta "generazione" di science shop sono nati nei paesi in via di adesione dell'Europa centrale e orientale.

Inoltre la Comunità Europea ha cominciato a incoraggiare gli Sportelli della Scienza finanziando sia la loro nascita che il loro sviluppo. La CE ha finanziato due studi sui negozi di scienze (SCIPAS e InterActs) e ha finanziato un progetto sul "Miglioramento delle reti di negozi di scienze (ISSNET)". Nel progetto TRAMS (Formazione e tutoraggio di negozi di scienze) è stato attivamente sostenuto lo sviluppo di nuovi negozi di scienze. Il progetto europeo PERARES ha permesso la nascita di science shop nel Regno Unito, in Irlanda, in Francia, in Grecia, in Norvegia, in Italia ,in Cipro,in Estonia e Israele.

Gli sportelli della Scienza sono oggi una metodologia ben riconosciuta in tutta Europa e gli uffici dei vari paesi partecipano a progetti europei, progetti nazionali e collaborano con le istituzioni governative e le associazioni di cittadini (Civil Society Organization - CSO).

Lo sviluppo dei science shop però non è sempre stato lineare, per esempio durante gli anni ‘90 alcuni storici uffici hanno chiuso, per mancanza di supporto e probabilmente per via di un modello non sostenibile di management.

Oggi in molti paesi si usa la traduzione quasi letterale di "Science Shop" (Wetenschapswinkel, Videnskabsbutikken, Wissenschaftsladen, Bazar de las Ciencias, Boutique des Sciences, Sportello della Scienza ecc.), sebbene il nome "Science Shop" o la sua traduzione letterale potrebbe non sembrare "corretta" in tutte le lingue o situazion, dato che si potrebbe pensare ad un negozio dove poter comprare qualcosa. Comunque il marchio science shop è ormai ben conosciuto e viene usato per distinguere questo specifico approccio.

Noi di UNIFI abbiamo preferito utilizzare il termine “Sportello della Scienza e della Sostenibilità”, sia per evitare connotazioni “commerciali’ sia perché gran parte dei progetti ricevuti hanno a che fare con il tema della sostenibilità.

In Italia sono sono stati tentati vari esperimenti di science shop, ma l’unico tuttora attivo è quello dell’Università di Sassari, coordinato dal prof. Andrea Vargiu, che ha partecipato ai precedenti progetti europei in questo campo. Questo sportello opera su temi sociali e del disagio.

Grazie ad un progetto Europeo “parallelo” a InSPIRES, SciShop, è stato aperto un altro sportello presso l’Università di Brescia, orientato al dissesto idrogeologico.

Infine, in parte ispirato e tutorato dal nostro sportello UNIFI, Matteo Serra ha presentato un progetto presso la fondazione Kessler di Trento, che ha finanziato l’esperimento di uno sportello orientato al coinvolgimento degli studenti delle scuole superiori del territorio.

Stiamo organizzando un workshop dedicato al tema in seno alla conferenza Internet Science (INSCI) 2019 che si terrà a dicembre a Perpignan, e stiamo collaborando con la rete francofona delle “boutique des sciences”.

Abbiamo presentato due proposte a ESOF che si terrà a Trieste a giugno 2020 nella quale illustreremo la filosofia degli sportelli della Scienza ed in particolare le esperienze di firenze, di Trento, di Cagliari e di Brescia.

Abbiamo iniziato a gettare le basi per la Rete dei Science Shop Italiani, con gli attori precedentemente citati e altri colleghi interessati.

A dicembre è programmato il primo incontro a Roma degli sportelli della Scienza italiani dove costituiremo la rete.