Pazienti diabetici esperti

stato: finito

Inizio: ottobre 2017

domanda di ricerca: Federazione Regionale Associazioni Toscane Diabetici.

Ricercatori: Leonardo Bocchi, Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione, UNIFI

Ricerca: la ricerca è stata svolta nell'ambito del corso “ Modelli di Sistemi Fisiologici”, Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Biomedica

Riassunto breve: Lo scopo della ricerca era analizzare e modellizzare i dati della glicemia di pazienti diabeticii.

I valori analizzati sono stati ottenuti durante tutte le ore della giornata, per un periodo di circa cinque mesi.

Il lavoro svolto dallo studente è stato quello di isolare le misurazioni pomeridiane di ogni giorno, costruire un grafico della media di queste misurazioni ed infine applicare un modello a doppio esponenziale. Il progetto è stato eseguito mediante l’ausilio del software Matlab.

Fine: Marzo 2018

Introduzione

Ai pazienti diabetici, sia di tipo 1 che di tipo 2, in tutti i corsi per la gestione della malattia ci viene detto di tenere sotto controllo la malattia stessa attraverso una dieta equilibrata e controllata, moto frequente e sufficiente e, secondo i casi, un uso costante e continuo di determinati medicinali. Il monitoraggio è tuttora e in gran parte affidato agli stick giornalieri, una sorta di piccola tortura, e agli esami del sangue ogni tot mesi.

I risultati spesso lasciano a desiderare come insegna l'esperienza diretta di tanti essendo difficile autocontrollarsi solo sulla base delle proprie sensazioni e con pochi dati.

La recente introduzione di sistemi di monitoraggio continuo dei livelli di glicemia sta consentendo ai diabetici utilizzatori di tali sensori, sia nel caso di diabetici di tipo 1 che di tipo 2, di regolarsi meglio attraverso la visione delle proprie curve glicemiche.

Questa nuova e potente possibilità di automonitoraggio non è, però, ancora sfruttata completamente ai fini di un ottimale controllo degli andamenti glicemici sulla base della dieta seguita, dell'attività fisica sviluppata e/o dei medicinali presi.

Questo perché, in generale, i pazienti non hanno gli elementi conoscitivi sufficienti per interpretare dette curve in funzione dei fenomeni metabolici, che sono diversi tra le stesse persone affette da patologia diabetica e persone sane.

Per questo ci sembrerebbe opportuno individuare, per il tramite di Science Shop, degli esperti tra clinici diabetologi, ricercatori in ambito medico, nutrizionisti specializzati e medici sportivi in grado di aiutarci ad interpretare in modo consapevole le curve glicemiche rilevate dai sensori.

Allo scopo potremmo costituire un primo gruppo di pazienti, utilizzatori di detti sensori, disposto a collaborare con detti esperti per una prima messa a punto operativa di questa ipotesi di lavoro.

Per meglio delineare il senso della nostra richiesta abbiamo preparato un elenco di primi quesiti per illustrare meglio le nostre necessità di informazione da “girare”, per il tramite Science Shop, agli esperti eventualmente disponibili a seguirci.

Quesito generale

I medici dicono alle persone affette da diabete 1 e 2 (D1 e D2) di tenere sotto controllo la glicemia attraverso la dieta, l’attività fisica e l’uso di medicinali specifici.Tenere sotto controllo la glicemia significa che i valori di zucchero presente nel sangue, misurati prima e due ore dopo i pasti, dovrebbero ricadere tra un minimo di 70 mg/dl ed un massimo di 180 mg/dl. Questi due valori sono, in realtà, i valori di minima e di massima estremi riferiti ad una persona “standard” non affetta da diabete.

In particolare, questi due valori si collocano su una sinusoide di valori di glicemia continuamente variabili nel corso delle 24 ore tra un minimo ed un massimo (curva glicemica). L’organismo sano gestisce poi l’assorbimento degli zuccheri, tramite l’insulina ed altri ormoni, in modo che il passaggio tra il minimo ed il massimo avvenga nell’arco orientativo delle due ore (valore standard di riferimento).

Le persone affette da D1 e D2 presentano valori di glicemia minimi e massimi diversi dai valori standard, spesso sempre più alti, ma a volte anche più bassi. Anche i tempi di passaggio dal minimo al massimo sono, in genere, più ampi.

Disponendo di curve glicemiche, sarebbe possibile gestire in modo razionale, nell’arco delle 24 ore, gli andamenti delle stesse curve? Questo per tenere sotto controllo i livelli glicemici valorizzando al massimo la gestione della dieta e dell’attività fisica giornaliera.

Domande specifiche:

    1. Nelle persone sane come si svolge effettivamente la curva glicemica nell’arco delle 24 ore? Con quali intervalli di tempi

    2. In che modo varia, sempre nelle persone sane, la curva glicemica in base ai vari tipi di alimentazione (carboidrati, grassi, ...acqua)? Idem con quali intervalli di tempi?

    3. Nei D1 e D2 come si svolge la curva?

    4. La quantità di cibo come fa variare la curva?

    5. L’attività fisica come fa variare la curva?

    6. I vari medicinali come fanno variare la curva?

    7. E’ possibile un controllo gestionale del D1 e D2 basato su regole razionali che tengano conto delle risposte fisiologiche personali, ossia degli andamenti delle curve?

    8. Come ottenere delle risposte fisiologiche ottimali agendo in modo quantitativo su assunzione di cibo, di moto e di medicinali?

    9. Si possono studiare matematicamente gli andamenti delle curve cicliche di un D1 e di un D2 per poterne dedurre delle regole di autogestione personalizzata?

    10. Ha un senso la costituzione di un gruppo di lavoro, formato sia da D1 e D2 dotati di sensori per la rilevazione in continuo della glicemia, che si scambino le proprie esperienze e che, sostenuti da diabetologi e nutrizionisti, possano mettere a punto una metodologia di lavoro condivisibile con altri pazienti?